giovedì 1 aprile 2010

La débacle del nichilista


E' una di quelle giornate in cui ti senti rinascere dentro una luce fredda di rimpianti. Ho la gastrite, o almeno così mi sembra. Questa non è la Silicon Valley mediterranea. Questa è la valle delle frane e delle ruspe! Il sole mi rigenera, ma chi me la paga la benzina adesso? Posso anche farmi un giro a piedi, far finta di essere un fitness man, così pè provocà, con la fascetta in testa e la tuta Nike, ma al supermercato sempre dodici tipi di corn flakes ci saranno! Milano e Sydney da qui sembrano troppo distanti, anche se adesso stiamo bevendo un gin tonic a Le Passion. Oggi su Lifegate passava un pezzo di Neil Nathan, uno di quelli belli. E ancora non vi ho parlato di mio cugino: impiegato, pasticciere e guitar hero a tempo perso. Il mio vicino di casa questa settimana ha stabilito un nuovo record, ha lavato la macchina cinque volte in una settimana, e ha letto per intero una rivista di moda e fashion style. Io non ho ancora finito quel libro, che tanto mi piace e tanto mi rende nostalgico. Oggi andrò a trovare la mia ragazza della notte. E' davvero intrigante col suo profumo selvatico.

La guida galattica per gli autostoppisti nella sua dissacrante vena comica mi azzanna con una risata abrasiva:
"E c'erano alcuni che arrivavano a pensare che fosse stato un errore perfino emigrare nella foresta, e che in realtà gli antenati sarebbero dovuti rimanere negli oceani"
Salutiamo Emile, salutiamo il nichilista, perchè questa è la sua débacle. Il cuoco del ristorante al termine dell'universo ha chiesto un aumento, magari col tempo si abituerà anche a respirare l'azoto, ma per adesso la cosa gli provoca strani sfoghi violacei sulle squame della testa. E per tutto il resto: Don't panic!

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