sabato 6 marzo 2010

Come diventare buoni


Una coppia con figli, lui, David, accidioso e sempre arrabbiato con il mondo; lei, Katie, medico, e fondamentalmente in pace con tutti. Un giorno lei telefona al marito per sentire come stanno i bambini e per dare un'informazione riguardante la scuola e le scappa senza volerlo di dirgli che non torna a casa e che pianta tutti, specialmente lui. Inizia così il romanzo nello stile tendenzialmente scioccante di Hornby, che tende immediatamente ad attirare l'attenzione del lettore. I due coniugi si scambieranno i ruoli: lui si trasformerà in bontà assoluta, mentre lei farà di tutto per meritarsi la qualifica di odiosa a cominciare proprio dal modo che sceglie per rompere la relazione. Il libro affronta le ipocrisie che volenti o nolenti fanno parte della vita quotidiana di tutti.

Detto così potrebbe sembrare un libro non esaltante, ma in realtà la voce di Nick Hornby esprime grande umanità e consapevolezza sui tempi che viviamo, sui peccati che vanno espiati o quantomeno condivisi, sul dolore di vivere ed invecchiare con dignità. "Come diventare buoni" è un libro sull'amore, sulla fede e sulla carità umana, sul nostro vivere moderno di società post industriale. L'Inghilterra che potrebbe benissimo essere il nord Italia, e le sue mostruose periferie di Milano o Torino, i cosiddetti centri residenziali, dove ogni giorno si combatte una piccola guerra fra desiderio, sogni e realismo: il pane da portare a casa, la famiglia da mantenere e da tenere unita e un pò di spazio da dedicare a se stessi, una nicchia di sconfitte e ricordi.
Ancora una volta Hornby ci regala uno sguardo sull'umanità moderna dando speranza e ricette per tornare a vivere con dignità.

NECESSARIO

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