mercoledì 24 dicembre 2014

E buon Natale Elena

(Apologia del raudo svedese)

Quel giorno mi ero svegliato di buona lena, come si suol dire. Sapete, non sono esattamente un tipo molto mattiniero, anzi, visto che ci sono ve la dico tutta: sono un tipo estremamente pigro, e cialtrone e taccagno. Sono uno a cui piace lamentarsi. Di tutto, per tutto.

Ho un sacco di amici che non caco manco di striscio perché reputo degli enormi falliti. Ho un sacco di conoscenti che non considero per paura che il confronto possa danneggiarmi. Sono uno di quelli che non ha mai creduto nella constatazione amichevole, così come non ho mai creduto nello spirito del Natale. Già il famoso spirito dickensiano.

Vabbè questa è un po' una cazzata. Diciamo che ho smesso di credere al Natale dopo aver trovato quel Voltron nascosto nell'armadio, all'età di 9 anni. E a me quel Voltron come regalo faceva schifo! io volevo una pista Hot Wheels, perché ero e sono un tamarro di periferia, per intenderci uno di quelli che va al cinema a vedersi Transformers o Fast & Furious, e che però nella sua vita non ha mai premuto neanche per sbaglio il piede sull'acceleratore.

Dicevamo... ah sì, quel giorno mi ero svegliato di buona lena, come si sol dire. Secondo me questa frase nasce da un grande equivoco o da un errore, cioè: dalla buona Elena... nel senso che si dormiva in compagnia di un'amica, una brava e cara amica come non ce ne sono più molte, ahimè!
Questa cosa però, se posso permettermi è anche colpa vostra, perchè vi state rincoglionendo totalmente, e come vi dicevo io non sono certo una persona buona né generosa e mi aspetto sempre il peggio da tutti... e blà blà blà!

Ricordo ad esempio quando mi trovato a Cork per lavoro, ed ero molto depresso il giorno della vigilia di Natale. Vi sto parlando di qualche anno fa, ma tant'è... Anche quel giorno ahimè mi ero svegliato presto... e questo mi aveva fatto smadonnare anche Gesù Bambino. Eppure la giornata trascorse serena, senza strepiti e furore. Venni anche invitato ad un cenone organizzato da amici di amici di sardi e di emiliani che come me lavoravano lì a Cork. Mangiammo bene e bevemmo come delle spugne.
Per un attimo, ma proprio uno soltanto, durante quella serata mi sentii a casa mia. Peccato che io la sera della vigilia non abbia mai cenato a casa mia, ma sapete questi sono dettagli.

Ero, come vi dicevo, un tamarro periferico. Quando avevo 9-10 anni compravo una scatola di svedesi, dei raudi molto potenti e facili da esplodere. Io mi divertivo tantissimo a spararli in un angolo del muro esterno della casa di mio nonno. Facevamo le stelle con mio fratello e mio cugino più grande. Erano cose belle, almeno se eri un tamarro. Crescendo però ho smesso di comprare i raudi svedesi, non so manco se li fanno più.  Sapete che cos'è un raudo?

Secondo me no. Allora, un raudo ha l'aspetto di un tubicino di cartone giallo, lungo circa 55 mm, con testina a sfregamento di colore nero, utilizzata per l'accensione. Veniva venduto in scatole da 50 o 100 pezzi. La sua massa attiva per ogni pezzo è di circa 1 g di polvere, di cui ne fanno parte circa 0,25 g di miscela netta esplosiva, composta da polvere nera. Il resto del materiale attivo è impiegato nella spoletta di accensione, compresa tra la capocchia di zolfo e la carica interna.

Come vi dicevo, sono un vero tirchio, un po’ come Mr Scrooge, che voi manco sapete chi è, ma comunque l'essenziale è che io adesso mi sveglio spesso di buona elena… perciò chi se ne frega del Natale, che non mi è mai piaciuto, né stato troppo simpatico. Tranne quando c’era mio nonno, e tutta la famiglia si radunava e mangiavamo fino a scoppiare e poi c’erano i regali, sì ce li davano il 24 sera, ragion per cui il vero spirito del Natale per me è sempre stato legato alla vigilia, mentre il 25 mattina mi dovevo svegliare presto, per andare dai nonni matern,i e a me non piaceva svegliarmi presto, anche perché poi non potevo manco giocare con il Voltron, che per giunta mi faceva pure un po' schifo...

Vi ho già detto che a me non piaceva il Voltron, sì? Eppure poi ho anche votato Veltroni, che poi ha pure perso… 'sto stronzo! Ma tanto questa è un’altra storia, no?


Dario Greco


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