sabato 18 dicembre 2010

Miss Fraulein The Secret Bond La recensione

Mi rivolgo a voi, orfani del grunge, che dalla metà degli anni novanta state ancora cercando disperatamente la nuova Seattle, vi esortiamo a percorrere la Salerno-Reggio Calabria invece che la Interstate 90 per una volta. Non garantiamo la stessa velocità di percorrenza, ma passando da Cosenza potreste scoprire i Miss Fraulein, cinque ragazzi innamorati di un suono tutto chitarre realizzato con grande cura e maturità. Gli elementi tipici del genere ci sono tutti, con la band che si ritrova a cercare gli stessi impasti voci-chitarre degli Alice In Chains (Grown High), qualche riff alla Pearl Jam (Battle On Ice) o qualche ruvidezza alla Soundgarden (In Confidence, quasi una outtake di Badmotorfinger), e al massimo, per divagare sui generi, si potrebbe sconfinare nello stoner-rock alla Kyuss.

Ma soprattutto "fa grunge" il modo di cantare un po' posseduto di Giulio Ancora, la chitarra sempre in bilico tra metal e rumorismo alternativo di Aldo D'Orrico, e i testi che ti aspetti da una band che esprime tutto il disagio umano di una città, e forse non solo quella, che sta stretta a tutti. E a ben vedere, persino il divertente video realizzato dall'attore Max Mazzotta (You Know Why) sa di anni 90, con quel gusto tra l'allucinato e il grottesco che ricorda molte cose viste in MTV in quegli anni. Una minestra riscaldata potrebbe opinare qualcuno, ma quando ti fai produrre dal bravo Maurice Andiloro, una vita da sala di registrazione per mille artisti italiani, dagli Afterhours a Vinicio Capossela, fino a nomi grossi come Celentano, Battiato e Ruggeri, quando comunque ci metti fantasia,come con lo strumentale The Secret Bond, con la sua guerra tra fiati e sei corde, che finisce per essere una delle cose più sorprendenti del disco e ispirazione (la dark Human Hunter), capace pure che ne esca una minestra sicuramente più buona di quella cucinata da gran parte delle dimenticate band della seconda generazione grunge. Da ascoltare con attenzione e custodire con cura.

Nicola Gervasini

tratto da http://www.rootshighway.it/italy/ruolo.htm

Nessun commento:

Posta un commento