sabato 12 giugno 2010
Qualcosa nella notte - Bruce Springsteen
"Quando abbiamo trovato le cose che amavamo, erano distrutte e agonizzanti nella polvere. Abbiamo cercato di raccoglierne i pezzi, e allontanarci senza essere feriti, ma ci hanno raggiunti al confine dello stato, e hanno bruciato le nostre macchine in un ultimo combattimento, e ci hanno lasciati scappare bruciati e accecati, a inseguire qualcosa nella notte" (Bruce Springsteen)
Credo esista un momento nella vita di ogni Uomo, di un artista, che altri potrebbero definire, stato di grazia... A me piace iniziare da una notte di insonnia e da quello che probabilmente è stato il testo che più di ogni altra cosa, (ma ho letto anche una mezza dozzina di libri, Il Processo di Kafka, Mody Dick, Delitto e Castigo, e altri due o tre di cui al momento mi sfugge il titolo) ha segnato il percorso umano ed artistico emozionale.
Sapete, basta allertare le proprie antenne e lasciar scorrere la vita nel flusso sanguigno, c'è qualcosa di più che l'alcool, le sigarette o gli stupefacenti. C'è il trillo del sentire pacato, in una notte narcotica come questa, e fidatevi pure, le vere storie possono iniziare solo in un momento come questo.
Ero addormentato a letto, in una culla umida e senza tempo, vagavo a ritroso, fra i miei pensieri facinorosi: ho sempre amato momenti come questi, vita a tavoletta, storie di ordinaria emarginazione, ma non parlo di solidarietà verso i fratelli dell'est o del nord africa, parlo, nello specifico, dei miei commilitoni, delle truppe di fanteria dell'outbound, gente valorosa sti ragazzi dei call center, con le loro "inutili" lauree umanistiche appese ai muri delle case natie.
Sono con voi ragazzi! E vi svelo un segreto, sono sempre stato dalla vostra parte, da quando quell'estate mi preparavo economia aziendale, col letto fuori dal balcone.
Ci sono state notti, come questa, in cui niente sembrava potesse davvero cambiare, dove era oscuro il significato della strada; e ci sono stati momenti di sconforto, ma non è questo il momento in cui ci arrenderemo, non ancora, c'è la breccia da tenere e Oh Notte, colpiscimi pure coi tuoi spasmi, sono in piedi come un soldato a tenere il tempo, e non mi piego al tuo volere, ho smesso di sognare un mondo migliore, voglio mordere questo momento e prendermi un pezzo di ciò che spetta a me, a noi, posso davvero dirlo?
Questo è il nostro giorno, e questa è la notte in cui dai nostri compromessi nascerà il destino, il nostro domani altro. Questi sono i miei tempi. Questo è ciò che ero. Ricordate e fatelo con orgoglio, di ciò che ero, che pensavo e che sono stato.
Ho sempre amato la vita e la libertà e non ho mai voluto compromessi. Il futuro è dentro di noi e sorride del nostro migliore presente. Basta avere fiducia, chiudere gli occhi e assaporare la brezza che corre sulla nostra pelle nuda, bella e non ancora del tutto corrotta.
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