martedì 2 febbraio 2010

A new day at midnight



In controtendenza col mio umore ascolto “A new day at midnight”, e con la marcia indietro mi avvicino verso la tanto bramata maturità. Solipsista e compiaciuto in una consapevole fantasmagoria, e non erano poi così lontane le giornate maltesi. Quei momenti di forza e necessario benessere, nascosti da ironica virtù, di un quotidiano vissuto in levare, a soffiare dentro un microfono il giorno e a soffocare la malinconia in un’armonica rugginosa.

La verità era oscura, Troppo profonda e troppo pura, E per viverla deve esplodere!

Zaino in spalla e marcia forzata, dal tramonto all’alba, notte dentro notte, alimentata da un caffè cattivo e da luci al neon. La vita attraverso i tuoi occhi profondi deve essere sublime, Stella Solitaria, fa che tu possa brillare così forte da poterti ammirare da qui, in questa magica notte mediterranea.
Se fossi con te ti condurrei dove termina la notte, ove sofferenza non possa toccare, lontano da questa vita che ci vuole sempre sconfitti e spauriti, ove riuscirei a proteggerti e a darti ciò che meriti, il cielo in tutto il suo splendore.
E se solo fossi meno vile da poter seguire l’impeto del cuore, e scappare via, dove termina la notte, combattivo eppur sconfitto, ma non ancora domo.

Qui il mare urla disprezzo ai mercenari della passione, resto in silenzio ad ammirare la stupefacente vacuità di un’epoca di clamori e chincaglierie, e ti penso in bilico fra la tristezza e il delirio, fra l’erezione e l’oblio.

C'è un treno a grande distanza che si muove attraverso la pioggia, lacrime sulle lettere che scrivo. C'è una donna che vorrei poter toccare e mi manca veramente tanto, ma lei è alla deriva come un satellite.
C'è un leone sulla strada, c'è un demone sfuggito, ci sono un milione di sogni passati: c'è un panorama rapito.

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